Studiato e applicato sin dagli anni novanta, il Lean Thinking o teoria del Pensiero Snello, trae origine dagli sforzi di diverse imprese, accomunate da un solo obiettivo: eliminare ogni tipo di spreco allo scopo di essere più efficienti.
Globalizzazione, rapidi mutamenti e innovazioni, competitività e dinamismo dei mercati, cambiamenti nei comportamenti di consumo, mettono le imprese in condizione di dover ripensare e migliorare l’organizzazione e i processi, per incrementare l’efficienza e la performance.
Alla base del Pensiero Snello sta l’eliminazione del Muda, parola giapponese che in italiano significa Spreco.
Qualsiasi attività che assorbe risorse per scopi diversi da quelli della creazione di valore per il cliente finale è considerata uno spreco e, come tale, va eliminata o, se non è possibile, ridotta al minimo.
La prima cosa che insegna il Pensiero Snello è imparare a vedere gli sprechi, allo scopo di aumentare l’efficienza dell’organizzazione nel suo complesso, la qualità dei suoi prodotti e servizi.
Questo, per rispondere meglio alle esigenze del cliente, che va posto sempre al centro dell’attenzione di ogni persona che fa parte dell’organizzazione aziendale: è il cliente che definisce il valore ed è disposto a pagare un prezzo per il prodotto o servizio che soddisfa le sue esigenze.
Nato in origine come pratica di gestione della produzione e denominato Lean Manufacturing, il Pensiero Snello è oggi applicato con successo in tutto il mondo e in tutti i settori e non si limita più ai soli processi manifatturieri ma si applica, in generale, anche ai processi commerciali e amministrativi:
il Lean Office o Lean Administration.
Motivo per cui, in generale, si è affermato il termine Lean Management, quale pratica di gestione snella in tutti i settori e in tutte le forme di organizzazione e di LOS, Lean Operations System.